SOMUA S-35

FRANCIA (1936)

 

DESCRIZIONE TECNICA

Il Somua S-35 possedeva numerose caratteristiche interessanti: lo scafo era formato superiormente da tre grandi sezioni ottenute per fusione, unite tra loro a mezzo di bulloni; inferiormente consisteva in un unico pezzo contenente gli organi meccanici e al quale erano fissate le sospensioni. La corazzatura era spessa e ben profilata; sul fondo dello scafo erano stati ricavati vani per gli accumulatori elettrici, un serbatoio dell’ olio e alloggiamenti per parte delle munizioni. Il pilota si trovava nella parte anteriore e disponeva di un portello, di un iposcopio e di feritoie laterali di visione; accanto si trovava l’ operatore radio, che poteva osservare il terreno attraverso una feritoia anteriore. Una paratia parafiamma, che separava il vano di combattimento dal motore, e un impianto antincendio aumentavano la sicurezza del personale. L’ accesso allo scafo avveniva attraverso un portello posto sulla fiancata sinistra; a centro scafo si trovava una botola di emergenza che permetteva l’ uscita da sotto. La zona centrale era occupata dalla piccola torretta, anche essa ricavata da fusione, mentre posteriormente erano ospitati il motore, il sistema di raffreddamento e i due serbatoi autosigillanti. Il treno di rotolamento comprendeva su ogni lato nove piccoli rulli (otto dei quali collegati a quattro carrelli doppi con balestre), due rulli e due pattini reggicingolo, una corona motrice posteriore e una ruota di rinvio anteriore. I cingoli erano metallici, senza denti di guida; l’ insieme permetteva una buona mobilità, limitata solo dalla scarsa escursione delle sospensioni. Nella torretta modello APX I CE era concentrato tutto l’ armamento, costituìto da un cannone da 47 mm utilizzante proiettili perforanti e ad alto esplosivo, e dalla mitragliatrice coassiale, che poteva essere brandeggiata di 10° per lato indipendentemente dal cannone, il puntamento avveniva attraverso un cannocchiale posto sopra la mitragliatrice. La cupola di osservazione appariva complessa e scomoda, possedeva un periscopio e due iposcopi ma era sprovvista di un’ apertura superiore e il capocarro doveva utilizzare un portello posto sulla destra del retro della torretta per l’ accesso e per comandare il carro dall’ esterno, rimanendo seduto sullo stesso portello, troppo esposto al fuoco nemico. Sul lato sinistro e destro della torretta erano presenti visori protetti; superiormente si trovavano una piccola apertura per le bandierine di segnalazione e un sostegno per l’ uso contraereo della mitragliatrice coassiale. Il capocarro doveva fornire indicazioni agli altri due membri dell’ equipaggio, e a volte anche ad altri carri del reparto, e contemporaneamente caricare, puntare e azionare il cannone e la mitragliatrice; solo in alcune occasioni l’ operatore radio poteva aiutarlo con le munizioni: si trattava di compiti eccessivi per un unico uomo, una scelta che produsse gravi conseguenze nell’ impiego in combattimento. Un altro difetto che risultò evidente dopo le prime azioni fu la scarsa aerazione, che costringeva ad aprire i portelli dopo avere sparato pochi colpi di cannone o di mitragliatrice.

 

L’ IMPIEGO BELLICO

Nel maggio 1940 gli S-35 consegnati ai reparti dell’ esercito non raggiungevano il numero di 450: non molti, ma più che sufficienti per affrontare con successo i carri tedeschi, nella quasi totalità costituiti da modelli leggeri. L’ impiego sul campo risultò però completamente errato: i Somua furono usati a piccoli gruppi, il personale palesò deficienze di addestramento, l’ azione di comando risultò inadeguata e il sistema di rifornimenti entrò subito in crisi. I carri armati vennero utilizzati in prevalenza per l’ appoggio della fanteria; solo alcuni comandanti e reparti fecero un uso davvero efficace dei carri a loro disposizione, dimostrando quale fosse il loro corretto impiego, ma il loro apporto risultò insufficiente per evitare il disastro. Dopo il 1940, alcuni S-35 combatterono con equipaggi francesi in Africa settentrionale agli inizi del 1943 e in Francia tra l’ estate del 1944 e la fine della guerra. I tedeschi nel 1941 iniziarono ad adottare un numero sempre più cospicuo di carri francesi, da impiegare come riserva nei territori occupati; tra i vari carri, i Somua vennero ritenuti i migliori, nonostante la conferma di numerosi difetti. Per rimediare ad alcuni di questi problemi, i carri ebbero una modifica alla cupola, dalla quale adesso il capocarro poteva sporgersi e uscire attraverso un portello a due battenti, e l’ adozione di una radio tedesca. Nei pochi scontri sostenuti nel 1940 contro i carri tedeschi gli S-35 avevano dimostrato ottime caratteristiche di armamento e di protezione, ma a partire dal 1942 queste risultarono ormai superate. Per questo motivo la maggior parte dei Somua venne impiegata in alcuni paesi occupati, utilizzata dall’ esercito o dalla polizia di sicurezza per il controllo del territorio: i reparti operanti in Iugoslavia ottennero buoni risultati sino al 1944 e l’ S-35 si dimostrò un mezzo affidabile. Alcuni esemplari vennero utilizzati su treni blindati, con la capacità di fare fuoco direttamente dal vagone oppure scendendo a terra tramite una rampa mobile. Qualche Somua venne catturato dall’ esercito di liberazione iugoslava di Tito e fu utilizzato in Istria e nella zona di Trieste nella primavera del 1945, anche l’ Italia ottenne alcuni esemplari di Somua, consegnati dopo l’ armistizio del 1940. Si trattò in totale di 33 Somua S-35 che, dopo la conduzione di prove presso la scuola dei carristi di Civitavecchia, andarono a equipaggiare un unico battaglione in Sardegna. l Somua italiani non presero parte ad alcuna azione bellica e vennero restituiti ai francesi dopo l’ 8 settembre 1943.

 

SOMUA S-35 SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 5.38 m
Larghezza  2.12 m
Altezza       2.62 m
Peso Totale 18 tons
Equipaggio 3
Propulsione Somua, 8 cilindri a V di 60°, raffreddato a liquido, alimentato a benzina, cilindrata 127000, potenza massima 190 cv.
Velocità  40 Km/h  
Autonomia in strada (fuoristrada)  230 Km (120 Km)
Armamento Cannone rigato SA35 da 47 mm 
Mitragliatrice coassiale model 31 da 7,5 mm
Corazza Anteriore     56 mm
Laterale      45 mm
Retro          45 mm
Produzione 430

 


 

Somua S-35, 2° battaglione di cavalleria, 1° armata di Billotte, Battaglia di Hannut, maggio 1940.


 

Panzerkampfwagen S-35 739 (f), 202° Panzer Abteilung, Balcani, marzo 1944.


 

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