CHAR B1 BIS

FRANCIA (1935)

DESCRIZIONE

Secondo l’ impostazione francese, il carro pesante ideale doveva essere munito di un doppio armamento: un cannone anticarro per contrastare i corazzati nemici e un cannone di calibro maggiore per affrontare le fortificazioni dell’ avversario. Questo concetto che fu ripreso anche in altre nazioni si concretizzò nel progetto dello Char B1 della Renault. Questo mezzo, era un mastodonte per i suoi tempi: pesava nella prima versione 25 tonnellate e giunse a 32 nella versione di serie definitiva; caratteristica di quest’ ultima (Char B1 bis) era il poderoso armamento composto da un obice cannone da 75 mm posto nello scafo e un cannone da 47 mm in torretta. ll pezzo da 75 mm, il cui impiego era previsto contro strutture fisse, non poteva essere brandeggiato lateralmente ed era azionato dal pilota il quale, per puntarlo doveva spostare l’ intero carro. Il pezzo da 47 mm doveva invece essere impiegato in funzione anticarro ed era collocato in torretta girevole sui 360°, a esso provvedeva il capocarro che doveva caricare, puntare e sparare, oltre a espletare le funzioni di comandante. L’ impossibilità di brandeggiare lateralmente il pezzo da 75 mm, l’ eccessivo carico di lavoro dell’ equipaggio (soprattutto del capocarro) e l’ estrema complessità del carro (munito di molti disposi di tipo navale), pregiudicarono l’ efficienza complessiva del B1 bis che comunque può essere considerato a dispetto dei suoi tanti difetti, come il carro più potente prodotto in grandi quantità negli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale. Nonostante fosse in servizio in alcune centinaia di esemplari, il B1 bis non riuscì a impedire il tracollo delle forze armate francesi nel maggio-giugno 1940. Nelle analisi successive alla disfatta, gli strateghi francesi imputarono la responsabilità del fallimento dei BI alle dottrine d’ impiego del tutto errate piuttosto che ai limiti tecnici del carro.

CHAR B1

Il primo prototipo della Renault non fu pronto che agli inizi dell 1929: il carro possedeva cingoli che avvolgevano tutta la fiancata ed era armato con un cannone da 75 mm in casamatta e con
due mitragliatrici in torretta. Il suo motore da 180 cv permetteva di muoversi a 24 km/h, ma non era sufficientemente robusto per un peso che si avvicinava alle 25 tonnellate, con una corazzatura massima di 35 mm. Nel corso delle prove gli organi di direzione soffrirono a causa delle manovre di puntamento del cannone, che avveniva tramite rotazione di tutto il carro dato che l’ arma era fissa e non poteva essere brandeggiata di lato. Nel 1930 fu deciso di portare lo spessore della corazzatura a 40 mm, appesantendo ulteriormente il mezzo; inoltre la torretta fu armata con un cannone da 47 mm e una mitragliatrice. La torretta era preposta all’ impiego controcarri, mentre il 75 mm in casamatta a serviva contro le postazioni e le fortificazioni campali: nel marzo 1934 il carro venne adottato con la denominazione dì Char B1. Dopo un primo ordine di sette carri nel dicembre 1934, ci fu una nuova commessa per venti Char B1, seguita nell’ aprile 1935 da una per ulteriori cinque, permettendo così la formazione di un battaglione di 32 carri.

CHAR B1 BIS

Con il riarmo della Germania, la Francia decise di produrre una nuova versione del B1, il B1 bis con corazzatura massima di 60 mm. La produzione iniziò nel 1937 al ritmo di tre esemplari al mese, dato che il carro si era rivelato difficile da costruire in grande serie; la sua produzione “decollò” nel 1939, per raggiungere un ritmo sostenuto nel corso del primo semestre 1940. Nel maggio 1940 esistevano sei battaglioni di carri B1 bis e due erano in corso di formazione. Durante i combattimenti del maggio-giugno 1940 i carri B1 bis dettero prova di grande resistenza ai colpi dell’ avversario, soccombendo solo ai proiettili degli obici campali da 105 mm e dei famosi cannoni contraerei da 88 mm. La potenza dei B1 bis impressionò i soldati tedeschi, al punto che essi lo soprannominarono “la fortezza sputafuoco” oppure “il mostro d’ acciaio”. I carri B1 bis che avrebbero dovuto costituire la punta di lancia di una potente forza corazzata francese, vennero persi a causa di un impiego sbagliato, ordinato da uno stato maggiore superato dagli avvenimenti e incapace di utilizzare nel migliore modo un carro armato che per i suoi equipaggi, rimase sempre “una macchina meravigliosa”. Curiosità, nel maggio-giugno 1940 alcuni carri B1 bis dovettero essere distrutti dai loro equipaggi che credevano di essere rimasti senza benzina, in realtà i comandi si erano semplicemente dimenticati di dire ai carristi che esisteva una riserva di carburante di emergenza, utilizzabile ruotando un rubinetto che avrebbe permesso di percorrere ancora una trentina di chilometri.

CHAR B1 BIS SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 6.37 m
Larghezza  2.50 m
Altezza       2.79 m
Peso Totale 32 tons
Equipaggio 4
Propulsione Renault 6 cilindri a benzina da 300 CV.
Velocità  28 Km/h  
Autonomia in strada  180 Km 
Armamento Cannone da 75 mm SA sullo scafo
Cannone Pak da 47 mm SA in torretta
Mitragliatrice sullo scafo da 7,5 mm
Mitragliatrice in torretta da 7,5 mm
Corazza Anteriore     60 mm
Laterale      55 mm
Retro          55 mm
Produzione 369

Char B1 bis numero 467 “Nivernais II”, 2° sezione, 3° compagnia, 37° battaglione da combattimento, 1° divisione corazzata, giugno 1940.


Carro armato catturato Char B1 bis, FFI (Forze armate della Francia libera), battaglia di Parigi, agosto 1944.


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