PT-76

U.R.S.S. (1952)

 

DESCRIZIONE

Nato come carro esplorante, il basso peso, la pressione specifica sul terreno inferiore a 0,5 kg/cmq e la presenza di due potenti idrogetti posteriori permettevano al PT-76 una grande mobilità sia a terra sia in acqua. Per contro, la sua autonomia di 260 km era considerata insufficiente per un mezzo del genere; questo problema venne risolto con l’ adozione di serbatoi supplementari per il carburante, montati sul retro dello scafo, con un aumento dell’ autonomia sino a 450 km. Alla fine degli anni Cinquanta ogni divisione motorizzata sovietica possedeva sette PT-76 all’ interno del suo battaglione esplorante e altri tre in ognuno dei tre reggimenti corazzati. Inoltre, negli anni Sessanta il PT-76 costituì la punta di lancia della Morskaia Pekhota, la fanteria di marina sovietica, che lo utilizzò in tre dei suoi dodici battaglioni all’ epoca operativi. Con la caduta del muro di Berlino e dell’ Unione Sovietica, i PT-76 ancora in servizio sono stati ritirati per una revisione, e per crearne due versioni migliorate: il PT-76A con un nuovo motore diesel V-6M sviluppante 300 CV (224 kW), che ne migliora la velocità sia su strada che anfibia ed il PT-76E che include la nuova torretta AU-220M, con autocannone da 57 mm che incrementa il numero di colpi e portata, lo scafo ha un motore diesel UTD-20 V6 a 4 tempi, raffreddato ad acqua con iniezione ad aria con capacità di 15,8 litri e 300 CV.

 

UN CARRO VULNERABILE

Costruito in acciaio balistico spesso al massimo 14 mm,lo scafo del PT-76 appariva insufficientemente corazzato: sia le munizioni perforanti da 12,7 mm che le schegge dei colpi di artiglieria del calibro di 155 mm potevano facilmente penetrarlo. Anche la torretta era poco protetta, dato che la parte frontale risultava spessa solo 17 mm con un’ inclinazione di 35°. Il fatto che il capocarro agisse anche da puntatore e da operatore radio riduceva la sua efficacia come osservatore; lo sviluppo dei sistemi di visione notturna rese presto superato il PT-76, che non ne fu mai equipaggiato. Questo carro leggero si presentava con un’ architettura convenzionale: il pilota era posto in mezzo alla parte anteriore dello scafo, al centro vi era la piccola torretta biposto e nella parte posteriore si trovava il motore. Questo era derivato direttamente da quello del T-54, trattandosi di una delle bancate cilindri del diesel V-54 raffreddato ad acqua utilizzato sul carro da combattimento. Per compensare il peso delle parti meccaniche, la torretta era spostata verso la parte anteriore del veicolo; in acqua il carro era molto maneggevole ed era facilmente diretto grazie alla potenza regolabile dei suoi idrogetti, che erano azionati bloccando le ruote motrici posteriori. Il cannone D-56T era lungo 42 calibri e i proiettili perforanti, perforanti-incendiari, esplosivi e a carica cava avevano una portata di circa 1000 metri. La versione migliorata PT-76B fu armata con un cannone D-56TM stabilizzato. A destra dell’ armamento principale era posta una mitragliatrice coassiale da 7,62 mm; su alcune torrette apparve una mitragliatrice pesante DShKM da 12,7 mm.

 

ESPORTAZIONI E IMPIEGO

I PT-76 parteciparono a molti conflitti: dei circa 7000 esemplari costruiti negli stabilimenti di Kirov, oltre 2000 furono esportati in 25 paesi, tra i quali l’ Egitto, che ha utilizzato i suoi PT-76 durante la guerra dei sei giorni del 1967 e quella dello Yom Kippur del 1973, l’ Angola e il Vietnam. Nel corso di quest’ ultimo conflitto, il PT-76 evidenziò i suoi punti deboli, specialmente la sua vulnerabilità nei confronti degli attacchi aerei, e i suoi pregi, quali l’ eccellente mobilità tattica e le sue capacità anfibie. Tra le versioni utilizzate da nazioni straniere è degna di nota quella polacca, nella quale il portello unico di accesso sulla torretta venne sostituito da due botole separate; in Polonia il carro servì in particolare nella 7° divisione da assalto anfibio “Luzicka”. Dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia e l’ avvicinamento di alcuni dei suoi membri alle nazioni occidentali, i PT-76 sono stati ritirati dal servizio dall’ esercito polacco e dalla maggior parte delle forze armate del vecchio blocco sovietico. In Cina il carro è ancora utilizzato sia nella versione originale sia in quella migliorata prodotta localmente, denominata Type 62 e dorata di una torretta armata con un cannone da 85 mm e con una mitragliatrice contraerea da 12,7 mm. Il PT-76 è tuttora in servizio negli eserciti di paesi meno avanzati; l’ industria israeliana ha proposto un ammodernamento con l’ installazione di un cannone da 90 mm, di un sistema di direzione del tiro ognitempo con telemetro laser e di un moderno motore da 300 CV.

 

PT-76 SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 6.91 m
Larghezza  3.14 m
Altezza       2.26 m
Peso Totale 14 tons
Equipaggio 3
Propulsione Diesel a 6 cilindri in linea tipo V-6 da 240 CV.
Velocità (In acqua) 44 Km/h   (10 Km/h)
Autonomia in strada   260 Km
Armamento Cannone da 76 mm
Mitragliatrice coassiale al cannone da 7,62 mm
Corazza Anteriore     10 mm
Laterale       13 mm
Retro            6 mm
Produzione 12000

 


 

Carro anfibio PT-76 modello 1951, fanteria navale sovietica, 1955.


 

 Carro anfibio PT-76A, Nord Vietnam, battaglia di Ben Het 1969.


 

Carro anfibio PT-76B, Fanteria navale russa, flotta del Baltico 1990.


 

FOTO GALLERY

 


 

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