PANZER 38

GERMANIA (1938)

 

IL PANZERKAMFWAGEN 38 (T)

Dopo l’ invasione della Cecoslovacchia, la Germania entrò in possesso di numerosi mezzi corazzati e di impianti produttivi: i carri cecoslovacchi furono ritenuti molto validi e vennero adottati dalle divisioni corazzate tedesche; il più promettente era il LT Vz 38, denominato poi dai tedeschi Panzer 38. Il carro si presentava simile ad altre realizzazioni dell’ epoca, ma la cura con la quale era stato progettato e veniva costruito garantivano un’ elevata affidabilità, inoltre la guida, l’ uso delle apparecchiature di bordo e la manutenzione erano semplici e funzionali. Le dimensioni e il peso del carro erano ridotti; l’ assemblaggio in fabbrica avveniva mediante piastre relativamente leggere unite tra loro con bulloni e rivetti. Osservando lo scafo dalla parte frontale a quella posteriore, si trova innanzitutto il gruppo meccanico per la sterzatura e la frenatura, contenente dispositivi appositamente brevettati; subito dopo seguivano i posti per il pilota, seduto a destra (al contrario che sui carri di produzione tedesca), e per il mitragliere di scafo; alle loro spalle si trovava la camera di combattimento con la torretta e quindi il vano motore con i radiatori e i serbatoi. Il treno di rotolamento consisteva, per ciascun lato, in una corona motrice anteriore, una ruota di rinvio posteriore, quattro grandi rulli portanti e tre piccoli rulli reggicingolo; l’ escursione delle sospensioni non era elevata, ma garantiva buone prestazioni anche su terreni difficili. La torretta era di forma allungata ed era munita di una cupola per il capocarro per l’ osservazione sui 360°: l’ armamento era interamente di progettazione cecoslovacca: il cannone da 37 mm era potente e preciso, superiore all’ arma dello stesso calibro in uso in Germania; utilizzava proiettili perforanti-esplosivi e ad alto esplosivo. Le due mitragliatrici, una posta nella parte anteriore dello scafo e l’ altra coassiale al cannone, erano le affidabili ZB-53 cal. 7,92 mm, adottate dai tedeschi come MG37(t) e dagli inglesi come Besa. Rispetto agli esemplari previsti per l’ esercito cecoslovacco, i tedeschi avevano fatto installare su tutti i carri la radio e avevano modificato la torretta perché potesse ospitare un servente per il cannone (eliminando 18 proiettili da 37 mm), alleggerendo così il lavoro del capocarro.

 

LE VERSIONI MIGLIORATE

I tedeschi fecero produrre una versione comando, destinata a guidare i carri a livello di battaglione e di reggimento; a parte l’ eliminazione della mitragliatrice di scafo, questi mezzi conservavano l’ armamento dei normali carri, rendendone difficile l’ individuazione da parte del nemico ed evitando di inviare in prima linea veicoli disarmati. I carri comando erano muniti di apparati radio supplementari e le antenne esterne potevano differire da carro a carro. A guerra iniziata furono richiesti alcuni miglioramenti ai carri della prima serie, denominata Ausf A, e sino al luglio 1942 si susseguirono le versioni da B a G, oltre alla S che identificava gli esemplari ordinati dalla Svezia ma requisiti dalla Germania. Le modifiche apportate alle varie versioni riguardarono essenzialmente l’ aumento dello spessore della corazzatura e l’ uso di alcune parti saldate per semplificare l’ assemblaggio. In totale furono prodotti 1411 Pazerkampfwagen 38(t); gli stabilimenti cecoslovacchi fecero sempre un ottimo lavoro, anche se l’ occupante segnalò alcuni episodi di sabotaggio attuati dalle maestranze.

 

L’ IMPIEGO TEDESCO

I Panzerkampfwagen 38 furono consegnati a vari reparti corazzati dell’ esercito tedesco: il primo impiego in guerra avvenne nella campagna di Polonia (con 59 esemplari), cui seguì l’ invasione della Norvegia (15) e quella della Francia nel 1940 (229). I risultati conseguiti furono buoni e altre unità furono equipaggiate con il carro cecoslovacco, tanto che al momento dell’ attacco all’ Unione Sovietica nel giugno 1941 ben 664 esemplari erano presenti nei reparti corazzati. Nonostante la superiorità dei carri medi e pesanti dell’ Armata Rossa, le buone qualità dei materiali e l’ addestramento degli equipaggi tedeschi riuscirono sovente ad avere ragione del nemico. Nel 1942 il Panzer 38(t) era ancora molto diffuso anche se iniziava la sua sostituzione con le versioni migliorate dei Panzer III e IV. L’ anno seguente la maggior parte degli esemplari sopravvissuti alle tremende condizioni dei campi di battaglia russi fu relegata a compiti secondari, in considerazione dell’ assoluta superiorità dei modelli sovietici; in virtù della loro leggerezza, alcuni Panzer 38 furono montati su pianali ferroviari attaccati a treni blindati, dai quali potevano fare fuoco oppure scendere per meglio contrastare eventuali attacchi. Le fabbriche cecoslovacche continuarono la produzione concentrandosi sui veicoli derivati, in particolare i cacciacarri Marder e Hetzer necessari alla difesa contro i corazzati avversari. A dimostrazione del grande successo del piccolo carro cecoslovacco, alcuni Pazerkarnpfwagen 38 ( t) risultavano ancora in servizio nelle ultime settimane della guerra.

 

PANZER 38 SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 4.65 m
Larghezza  2.15 m
Altezza       2.25 m
Peso Totale 10 tons
Equipaggio 4
Propulsione Praga epa a benzina, a 6 cilindri
Velocità  42 Km/h  
Autonomia in strada (fuoristrada)  250 Km (160 Km)
Armamento Cannone L47 KwK 38 da 37 mm 
Mitragliatrice coassiale al cannone da 7,92 mm
Mitragliatrice sullo scafo anteriore da 7,92 mm
Corazza Anteriore     50 mm
Laterale      30 mm
Retro          15 mm
Produzione 1414

 


 

Panzer 38 Ausf.A, Campagna di Polonia, settembre 1939.


 

Panzer 38 Ausf.E, in Russia, autunno 1941.


 

Panzer 38 Ausf.F, 20° Panzerdivision, Kharkov, estate 1942. La livrea beige sabbia non era insolita nella steppa ucraina meridionale.


 

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