M3 LEE/GRANT

STATI UNITI (1940)

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

L’ M3 possedeva soluzioni all’ avanguardia: motore e meccanica affidabili, facile manutenzione, grandi spazi interni e specialmente un potente armamento, incentrato su un cannone da 75 mm e uno da 37 mm. Anche i problemi e le limitazioni apparivano comunque notevoli, principalmente a causa della posizione del pezzo da 75 mm, sistemato a destra della sovrastruttura con un limitato campo di tiro. Inoltre il carro presentava una sagoma molto alta e una corazzatura non in grado di affrontare le armi tedesche più potenti. Nonostante questo, la grave situazione consigliò di produrre subito gli M3 anziché perdere ancora tempo in attesa che fosse pronto un mezzo migliore. Il disegno dell’ M3 era semplice: uno scafo alto e largo dotato sul lato destro di un cannone da 75 mm (derivato dal francese Deport), una torretta con un cannone da 37 mm e due mitragliatrici da 7,62 mm (una delle quali montata all’ interno della cupola per il capocarro), un treno di rotolamento efficiente, nella prua dello scafo sulla sinistra, erano previste altre due mitragliatrici. Il motore e i serbatoi occupavano tutta la parte posteriore del carro, mentre il gruppo trasmissione era posto all’ estremità anteriore. Davanti alla postazione del pilota si trovavano due mitragliatrici in posizione fissa, in seguito eliminate. La protezione era assicurata da piastre corazzate di spessore variabile, dai 12,7 mm del fondo scafo ai 57,1 mm della torretta; la parte anteriore dello scafo era l’ unica che presentasse una notevole inclinazione per ridurre l’ effetto dei proiettili perforanti. L’ assemblaggio delle piastre era effettuato a mezzo di bulloni e rivetti, ma alcune versioni successive adottarono parti saldate o fuse. La torretta poteva essere ruotata idraulicamente o a mano, con un movimento molto rapido; disponeva di cesta inferiore, alla quale erano fissati tre sedili, mentre gli altri quattro posti per l’ equipaggio si trovavano all’ interno dello scafo. Un generatore a benzina montato vicino al motore forniva energia per i sistemi idraulici ed elettrici di bordo, compreso il girostabilizzatore di derivazione navale che permetteva un certo uso dell ‘armamento anche con il carro in movimento. Il treno di rotolamento comprendeva, su ogni lato, tre carrelli dotati di due rulli portanti e un rullo reggicingolo; il motore era uno stellare a nove cilindri di derivazione aeronautica, ma su alcune versioni vennero montati altri tipi di propulsore, anche diesel. L’ M3 era potentemente armato, ma il cannone da 75 mm risultò presto scarsamente utilizzabile a causa del limitato brandeggio, della posizione troppo bassa e dell’ insufficiente elevazione.

 

L’ IMPIEGO

l primi M3 prodotti vennero consegnati ai centri scuola e ai nuovi battaglioni corazzati costituiti sul territorio americano. Su espressa richiesta del governo britannico iniziò la produzione di un’ apposita versione studiata dall’ esercito britannico, il quale ideò anche le denominazioni di Lee per il modello statunitense e di Grant per quello modificato, riferiti ai nomi di famosi generali della guerra di secessione americana. Le principali differenze del Grant consistevano in una torretta bassa e allungata, senza più la cupola armata di mitragliatrice e con la radio installata sul retro della torretta anziché nella parte sinistra dello scafo. Furono inoltre adottati componenti specifici per guerra nel deserto, come i parasabbia sui lati del treno di rotolamento e i lanciafumogeni; l’ equipaggio era stato ridotto da sette a sei uomini e le riserve di munizioni contenevano 65 colpi da 75 mm, 139 da 7 mm e 4000 da 7,62 mm. Pur con le già descritte limitazioni, la potenza dell’ armamento dell’ M3 costituì una vera sorpresa per il generale tedesco Rommel, quando nel maggio del 1942 i primi Grant furono utilizzati in combattimento. Con l’ arrivo delle truppe statunitensi in Marocco e Tunisia, anche il Lee ricevette il battesimo del fuoco, dimostrandosi nel complesso un mezzo robusto e sicuro, benché evidentemente superato dallo Sherman in corso di distribuzione. Nel quadro degli aiuti militari ed economici all’ Unione Sovietica, gli Stati Uniti fornirono ben 1386 M3 all’ Armata Rossa, quasi tutti nelle versioni A3 e A5 diesel. Il carro fu intensamente utilizzato, ma i combattimenti contro i tedeschi confermarono le sue limitazioni tattiche e fecero acquisire al carro una cattiva fama presso gli equipaggi sovietici (l’ M3 fu definito “una tomba per sette fratelli”). Sul fronte del Pacifico l’ M3 conobbe invece una seconda giovinezza: le armi e i carri utilizzati dai giapponesi erano infatti complessivamente inferiori anche all’ M3; le caratteristiche dei terreni rendevano un vantaggio l’ alta sagoma e la proverbiale affidabilità dei materiali americani era una dote importante, considerando i mezzi di produzione inglese altrimenti utilizzabili dalle truppe del Commonwealth. Il cannone da 75 mm, preciso e dotato di proiettili ad alto esplosivo con un notevole potere distruttivo, era l’ arma ideale contro le fortificazioni giapponesi.

 

L’ M3 NEL DESERTO

I primi M3 a partecipare ai combattimenti furono i 167 Grant fatti arrivare In tutta fretta agli inizi del 1942 all’ Ottava Armata britannica in Egitto. Dopo un breve ma intenso addestramento condotto da istruttori americani, i carristi inglesi disposero i loro nuovi mezzi lungo la linea difensiva di Gazala, nascondendoli per mantenere segreta la loro presenza. Nel maggio 1942 l’ armata di Rommel iniziò un’ offensiva e avanzò per decine di chilometri; dopo avere sorpreso e distrutto numerosi reparti avversari, si trovò di fronte alle difese tenute dai Grant. Il preciso tiro dei 75 mm americani causò gravi perdite all’ attaccante, anche se poi gli inglesi furono costretti a ritirarsi; nei mesi successivi gli M3 vennero impiegati in altre battaglie, compresa quella di El Alamein in ottobre e novembre 1942 (con 210 esemplari), alla quale parteciparono anche i primi carri Sherman. Mentre i Grant inseguivano le forze dell’Asse sino in Tunisia, con lo sbarco americano nel Marocco entrarono in azione anche I Lee; inizialmente le truppe statunitensi pagarono un alto prezzo per la loro inesperienza, ma in poco tempo impararono a impiegare al meglio i loro carri armati, sino alla capitolazione delle forze dell’ Asse in Africa settentrionale nel maggio 1943.

 

VARIE VERSIONI

Il carro M3 fu costruito in più serie e versioni, a seconda della motorizzazione adottata e della fabbrica incaricata della produzione. Queste le versioni:

M3 (denominazione inglese Lee I), prima versione realizzata, 4924 esemplari costruiti tra l’aprile 1941 e l’ agosto 1942;

M3 (Grant), versione modificata su richiesta inglese, esemplari tratti dalla produzione degli M3;

M3 Al (Lee Il), scafo saldato anziché rivettato, 300 esemplari tra il febbraio e l’agosto 1942;

M3 A2 (Lee III), scafo fuso, solo 12 esemplari tra il gennaio e il marzo 1942;

M3 A3 (Lee V), scafo fuso, due motori diesel General Motors, 322 esemplari tra il marzo e il dicembre 1942;

M 3 A4 (Lee VI), cinque motori Chrysler a benzina, scafo allungato, 109 esemplari tra il giugno e l’agosto 1942;

M 3 A5 (Grant II), scafo rivettato, due motori diesel General Motors, 591 esemplari tra il gennaio e il novembre 1942.

 

M3 LEE SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 5.64 m
Larghezza  2.72 m
Altezza       3.12 m
Peso Totale 27 tons
Equipaggio 7
Propulsione Curtiss Wright R975 EC2, stellare a 9 cilindri, raffreddato ad acqua, 4 tempi, alimentato a benzina, sviluppante 340 CV.  
Velocità  42 Km/h  
Autonomia in strada   190 Km
Armamento Cannone M2 da 75 mm
Cannone in torretta da 37 mm
Mitragliatrice coassiale in torretta da 7,62 mm
2 mitragliatrici fisse a prua dello scafo da 7,62 mm
Mitragliatricre nella cupola del capocarro da 7,62 mm
Corazza Anteriore     50 mm
Laterale      38 mm
Retro          38 mm

 


 

M3 Lee, primo modello di produzione, appartenente al 13° reggimento corazzato, prima divisione corazzata, collegato alla prima divisione di fanteria (il “Big Red One”). Nord Africa, Souk El-Abra, novembre 1942. Molti M3 facevano parte dell’operazione Torch.


 

 

M3 Lee “Jack Sharkey” della prima compagnia, 13° reggimento corazzato, 1° Divisione corazzata – Tunisia, agosto 1943.


M3 Grant Mk.I, VIII armata, Gazala, giugno 1942.


 

M3 Grant Mk.II (basato sul diesel M3A5), VIII armata, El Alamein (seconda battaglia), novembre 1942. Variante khaki e bordi anneriti per un contrasto accentuato.


 

FOTO GALLERY

 


 

VIDEO

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.