CRUSADER

GRAN BRETAGNA (1940)

 

DESCRIZIONE TECNICA

Il Crusader ebbe origine da un progetto della società Nuffield, che realizzò anche il motore e la trasmissione. La sospensione del tipo Christie comprendeva su ogni lato cinque grandi rulli portanti collegati ad ammortizzatori montati in una intercapedine dello scafo; la ruota motrice era posteriore. Grandi piastre parasabbia coprivano la parte superiore del treno di rotolamento; le piastre di corazzatura in acciaio speciale erano imbullonate a una robusta struttura in metallo; la torretta aveva lamiere angolate. Il pilota sedeva davanti a destra, accanto al mitragliere, mentre nella torretta si trovavano il capocarro al centro, il puntatore a sinistra e il servente-radio operatore a destra. In torretta, oltre alla mitragliatrice coassiale Besa da 7.92 mm, era presente un lanciagranate e sul teno poteva essere montato un Bren calibro.303 (7,7 mm). Il retro del carro era occupato dal motore, dai serbatoi della benzina sui lati e da due radiatori dotati di ventole di raffreddamento. I comandi di direzione, cambio e freni erano ad aria compressa, facili da usare ma non sufficientemente robusti: inizialmente furono previste due torrette anteriori armate dì mitragliatrici, ma presto quella di destra, nella quale prendeva posto il pilota, venne abolita; in seguito scomparve anche l’ altra torretta e il posto lasciato libero dal mitragliere di scafo fu destinato a deposito.  Al Crusader l seguì il II, caratterizzato da alcuni miglioramenti alla corazzatura e alla meccanica e prodotto anche nella variante Close Support armata con un obice da 3 pollici. La versione III introdusse il nuovo cannone da 6 libbre (57 mm) e vari miglioramenti, ma l’ equipaggio in torretta dovette essere limitato a due uomini, capocarro-servente a destra e puntatore a sinistra, che si dovevano occupare anche del caricamento della mitragliatrice (ora spostata sulla sinistra) e dell’ uso della radio, con conseguenze negative sulla rapidità di azione. Per l’ impiego nel deserto, terreno dove il Crusader fu intensamente impiegato, furono adottati speciali filtri a bagno d’ olio e un serbatoio supplementare per il carburante, posto sul retro e sganciabile dall’ interno. Il primo impiego del Crusader si ebbe alla fine del 1941 in Africa settentrionale (operazione Crusader), con risultati piuttosto positivi, nonostante le carenze mostrate sul piano dell’ affidabilità meccanica. Ma già nel 1942 i Crusader si rivelarono non più in grado di affrontare da soli i corazzati e i cannoni anticarro avversari e sempre più spesso furono impiegati in formazioni miste insieme a carri più pesanti quali i Grant e gli Sherman forniti dagli americani, e i nuovi Churchill.

 

IMPIEGO IN COMBATTIMENTO

Sul terreno molto piatto nelle pianure libiche: la prima unità a combattere con i Crusader Mark I fu il 6° reggimento, parte della 7° brigata corazzata. Combatterono a fianco dei carri armati Matilda, usando la loro velocità per le tattiche di combattimento: nessun carro armato italiano rappresentava una minaccia, ma ciò cambiò con l’ arrivo di Rommel e dei suoi Panzer III in Libia, nel gennaio 1941. Mentre i Crusader I e II si sono rivelati efficaci contro gli italiani, contro i tedeschi fu tutta un altra storia: mentre la velocità, la protezione e l’ armamento potevano far fronte alla maggior parte dei Panzer I e II tedeschi, il Panzer III: equipaggiato con una canna lunga da 50 mm e il Panzer IV con una da 75 mm, erano di un altra partita. Inoltre, la tattica tedesca, usando una finta ritirata sotto la copertura di cannoni anticarro ben piazzati, incluso il temibile 88 mm, si dimostrò mortalmente efficace. I Crusader usati nei combattimenti di Gazala e Tobruk, formavano la maggior parte delle truppe corazzate britanniche in Africa. C’ erano però anche gravi limitazioni al carro stesso: ad esempio, la parte inferiore della sua torretta angolata agiva come una leva ad ogni impatto di proiettile, spostando la torretta dal suo incastro. Lo scafo aveva anche un punto vulnerabile sopra i porta munizioni, dove se dei frammenti di metallo rovente penetravano, provocavano un incendio. C’ erano anche problemi con il surriscaldamento del motore, perdite di olio e problemi con il sistema di filtri di raffreddamento, principalmente causati dall’ erosione della sabbia. Prima della battaglia culminante di El Alamein, la maggior parte dei Crusader era stata ritirata dalle normali unità di prima linea e rimpiazzata da carri armati medi M3 Lee/Grant molto più efficaci. Il rimpiazzo fu accelerato quando il primo M4 Sherman arrivò in massa; i Crusader furono relegati insieme agli M3 Stuart, alle forze di esplorazione o alla retrocessione in settori secondari. Il Crusader Mark III ora spinto dal Liberty Mk.IV, ultima evoluzione di Nuffield V12 con il nuovo cannone da 50 colpi, dotato di proiettili ad alta penetrazione che lo resero molto migliore contro i carri dell’ asse, sostituì tutte le versioni esistenti e fu in gran parte prodotto dall’ inizio del 1942 alla metà del 1943. Ma, a quel punto, il Crusader era sempre più visto come obsoleto, essendo già stato sostituito da carri armati più moderni. Nonostante questo, giocarono il loro ruolo nella seconda battaglia di El Alamein dove molti erano equipaggiati con un kit antirollio (AMRA), per affrontare gli enormi campi minati tedeschi, durante le prime ore dell’ offensiva; i Crusader Mark III furono visti ancora in azione in Tunisia, Sicilia e Italia nel 1943.

 

CRUSADER SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 5.99 m
Larghezza  2.64 m
Altezza       2.25 m
Peso Totale 20 tons
Equipaggio 3
Propulsione Nuffield Liberty mk III, a benzina, raffreddato a liquido, 12 cilindri A V, 340 CV. 
Velocità  43 Km/h  
Autonomia in strada   200 Km
Armamento Cannone rigato da 57/45 mm
Mitragliatrice Besa coassiale da 7,92 mm
Mitragliatrice Bren calibr. 303 antiaerea da 7,7 mm
Lanciagranate interno
Corazza Anteriore     32 mm
Laterale      23 mm
Retro          23 mm
Produzione Totale 5300

 


 

Una prima produzione di carri Crusader Mk.I, Libia, Operazione Crusader, novembre 1941.


 

Un Crusader Mark III, uno degli unici 100 combattenti nell’ ottobre del 1942 durante la seconda battaglia di El Alamein.


 

FOTO GALLERY


 

VIDEO


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.