CHALLENGER 2

GRAN BRETAGNA (1997)

 

MOBILITA’

Il Challenger 2 si basa su un potenziato motore diesel CV12 26.6 litri Perkins, che eroga 1.200 CV (890 kW) ed è stato accoppiato a un cambio di TN54 con trasmissione epiciclica (6 avanti e 2 retromarce). Il peso-potenza si è attestato a 19,2 CV/t (14,3 kW/t) per 62,5 tonnellate: questa potenza passa attraverso un sistema di sospensioni comprendente sei ruote raddoppiate di seconda generazione con sospensioni di idrogas. La velocità massima è di 60 km/h su strada e circa 40 km/h fuoristrada; le prestazioni sul campo hanno dimostrato che il Challenger 2 può superare una salita del 60%, uno scalino verticale di 0,9 m ed rimanere stabili su una pendenza laterale del 30%, attraversare una trincea di 2,34 m di larghezza o un guado di 1,07 m senza preparazione. Il serbatoio a una capacità di 1.592 litri, la sua portata operativa massima è di 450 km su strada e 250 km fuoristrada solo con carburante interno; si possono aggiungere taniche di combustibile esterne per un chilometraggio di 550 km. Il motore porta ad una velocità massima dichiarata nel 2013 di 59 km/h, nonostante 15 tonnellate di moduli di protezione aggiuntivi.

 

PROTEZIONE

Armatura di 2° generazione Chobham con doppio spessore equivalente all’ acciaio; può inoltre essere fornita di armatura di tipo ERA con mattoni e barre (BAR) così il Challenger 2 offre il miglior livello di armatura passiva. Per una migliore protezione collettiva i generatori e i sistemi NBC sono stati spostati nella torretta, questa è alimentata con un motore elettrico che elimina i circuiti idraulici e muove il cannone. Vari rivestimenti e reti mimetiche servono per ridurre sia le tracce termiche che quelle radar, per la protezione attiva è stata montata anche una serie modernizzata di scaricatori di fumo L8, cinque per lato: possono sparare vari proiettili Frag, fumo e razzi IR; il motore è inoltre dotato del sistema di iniezione nei collettori di scarico per creare ulteriore fumo (VIRSSS), lo scompartimento dell’ equipaggio e il compartimento macchine hanno ricevuto i loro rivelatori di fuoco ed estintori. Gli autocaricatori riducono la sopravvivenza sul campo di battaglia e causano problemi di affidabilità, pertanto il caricamento manuale è ancora la norma, l’ equipaggio a quattro offre vantaggi per la manutenzione mentre e presente il tradizionale recipiente di ebollizione all’ interno della torretta per il tè e le razioni di cottura.

 

ARMAMENTO

Il Challenger 2 possiede un cannone rigato ROF L30A1 da 120 mm, caricato manualmente e completamente stabilizzato da una trasmissione elettrica che muove la torretta in 9 secondi per un giro completo: varie cariche propulsive separate vengono utilizzate a seconda del tipo di munizioni. Il Challenger 2 e fornito di una mitragliatrice (L94A1) da 7.62 mm coassiale al cannone, e una GPMG (L37A2) 7,62 mm montata sopra l’ anello del portello del caricatore, la L37A2 è telecomandata ed e stata testata nelle battaglie in Iraq e Afghanistan. In alternativa si può montare una mitragliatrice pesante da 12,7 mm o un lanciagranate automatico da 40 mm.

 

ELETTRONICA DI BORDO

Il Challenger 2 comprende un calcolatore balistico digitale (Computing Devices Co – Canada Co); con due processori a 32 bit serviti da un bus dati MIL STD1553B, che permette di simulare il campo di battaglia (Information Control System).  La vista panoramica per il comandante è un SAGEM VS 580-10, il girostabilizzatore e accoppiato con un telemetro laser, la cupola a otto periscopi. L’ osservazione termica e visione notturna e realizzata da Thales, visualizzata sul mitragliere, sul mirino e sui monitor. L’ artigliere è dotato di un telemetro laser da 200 a 10.000 m, l’ intesificatore di immagini e della Thales Optronics; la guida passiva e permessa di notte o a bassa visibilità dal Periscope o “PDP”, la telecamera termica serve per le manovre e la retromarcia. Altre telecamere potrebbero essere installate sulla torretta per mostrare una consapevolezza del campo di battaglia a tutto campo nel combattimento urbano.

 

IN AZIONE

Il Challenger 2 a partecipato alle operazioni di mantenimento della pace in Bosnia e Kosovo e all’ offensiva in Iraq nel marzo 2003. La settima brigata corazzata ha lanciato i suoi 120 Challenger 2, tutti dotati di filtri anti sabbia, attorno a Bassora, fornendo un costante supporto di fuoco alle truppe di terra e distruggendo per lo più T-54/55: durante l’ assedio non si è avventurato molto all’ interno a causa della mancanza di attrezzature per il combattimento urbano. Nel corso di questa operazione, nessun Challenger è stato perso tranne uno dovuto ad una esplosione di IED sotto la pancia il 6 aprile 2007. Tuttavia, un carro è stato perso a causa del fuoco amico di un altro Challenger 2 colpito sulla cupola aperta del comandante, le schegge e l’ esplosione hanno ucciso due membri della torretta, in seguito il fuoco ha fatto esplodere le munizioni. I Challenger 2 sono perfettamente sicuri: uno fu colpito da 14 RPG e un ATGM MILAN ma l’ unico danno registrato fu al sistema di avvistamento, in un altra occasione un RPG-29 (doppia carica) colpì sotto il vano conducente, che rimase ferito come altri due dell’ equipaggio. Ad oggi il Challenger 2 serve con gli ussari reali della regina, gli ussari reali del re e il secondo reggimento di carri armati reali, (227 in servizio attivo, di cui 59 per addestramento/riserva).

 

CHALLENGER 2 SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 8.30 m
Larghezza  3.50 m
Altezza       2.50 m
Peso Totale 62 tons
Equipaggio 4
Propulsione Motore Perkins CV-12 diesel 26L 1.200 hp (890 kW)
Velocità su strada (Fuoristrada) 60 Km/h  (40 Km/h)
Autonomia  550 Km 
Armamento Cannone L30A1 a canna rigata da 120 mm
Mitragliatrice coassiale al cannone da 7,62 mm
Mitragliatrice su torretta antiaerea da 7,62 mm
Corazza Chobham livello 2 Dorchester, classificato: ERA, BAR.
Produzione Totale 446

 


 

Produzione iniziale, KFOR, Bosnia, 1997.


 

Challenger 2 in Iraq, 2003.


 

FOTO GALLERY

 

 


 

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