CHIEFTAIN

GRAN BRETAGNA (1966)

 

CARATTERISTICHE TECNICHE

Quando entrò in servizio il Chieftain era in effetti il più formidabile carro armato al mondo: dal punto di vista tecnico il nuovo mezzo si presentava pienamente rispondente ai concetti che lo avevano ispirato: l’ armamento era eccellente: il cannone L 11 era superiore sia ai 105 dei principali carri occidentali sia al 115 mm dell’ allora temibile carro sovietico T 62. Il cannone impiegava due tipi principali di munizionamento da guerra, l’ anticarro a energia cinetica APDS (Armour Piercing Discarding Sabor) e un colpo a energia chimica HESH (High Explosive Squash Head). Proiettili e cariche di lancio erano separati; la carica di lancio priva di bossolo non lasciava alcun residuo dopo lo sparo, sulla sinistra del cannone era collocata una mitragliatrice coassiale da 7,62 mm. La protezione era molto curata: oltre al generoso spessore, la profilatura dello scafo e della torretta garantivano un’ efficace protezione dai colpi anticarro; per mantenere il più possibile bassa e sfuggente la sagoma della parte frontale dello scafo, il pilota era collocato in posizione quasi sdraiata, la torretta assai voluminosa per alloggiare il grosso pezzo da 120 mm era di costruzione mista fusa nella parte frontale e saldata lateralmente e superiormente: l’ ottimo disegno della parte frontale della torretta eliminava la necessità di uno scudo per il cannone. Il Chieftain disponeva inoltre di una completa protezione NBC e di un sistema automatico di allarme antincendio. In torretta sono ospitati tre uomini di equipaggio: il servente a sinistra della culatta del cannone, il puntatore e il capocarro a destra. Nella versione Mark 5 il capocarro dispone di una cupola rotante con nove iposcopi e un periscopio da osservazione AFV No 40 Mk 2, sulla cupola sono installati una mitragliatrice per la difesa antiaerea e un piccolo riflettore, un grosso riflettore a luce bianca e infrarossa è montato sul lato sinistro della torretta, protetto da un voluminoso alloggiamento blindato. Su entrambi i lati della torretta sono presenti due gruppi da sei lanciafumogeni. Tra le caratteristiche più originali del Chieftain vi è il sistema di puntamento: nella prima versione del carro questo si avvaleva principalmente di una mitragliatrice RMG (Ranging Machine Gun) da 12,7 mm montata sopra il cannone; il puntatore utilizzava questa mitragliatrice per sparare brevi raffiche da tre colpi traccianti seguendo un reticolo con quattro tacche di mira, la raffica che colpiva il bersaglio indicava al puntatore gli esatti parametri di tiro per l’ armamento principale. Il sistema per quanto apparentemente rudimentale rispetto ai telemetri ottici di cui disponevano gli altri carri occidentali coevi, si rivelò piuttosto efficace, il sistema poteva essere inizialmente impiegato sino a una distanza di 1800 metri poi incrementati a 2500. Nella prima metà degli anni settanta venne introdotto un sistema più sofisticato basato su un telemetro laser Barr and Stroud: il dispositivo era efficace tra i 500 e i 10.000 metri e forniva la distanza del bersaglio con un’approssimazione di ± 10 metri. Nel corso degli anni settanta il telemetro laser e il nuovo sistema di controllo del tiro Marconi (lFCS – lmproved Fire Control System) sono stati installati su rutti i Chieftain britannici al posto della RMG originaria. Anche la protezione già notevole ha beneficiato di interventi di miglioramento in particolare a partire dal 1986 è stara introdotta la corazzatura addizionale Stillbrew. Tali elementi protettivi sono stati installati sulla parte frontale della torretta e sullo scafo a protezione del punto di congiunzione tra quest’ ultimo e la torretta.

 

SCARSA MOBILITA’

Come in parte previsto in sede di progetto, la mobilità si rivelò il punto debole del Chieftain: le prime versioni in particolare disponevano di un propulsore da appena 585 HP (le specifiche originali ne richiedevano 750), palesemente insufficienti per le oltre 50 tonnellate del carro. Il motore era accoppiato a una trasmissione TN12 con sei marce avanti e due marce indietro, nella versione Mark 2 venne montato un propulsore Leyland L-60 potenziato da 650 HP, il motore si dimostrò però scarsamente affidabile ed eccessivamente soggetto ad avarie; il problema andò migliorando nel corso degli anni (a partire dalla versione Mark 3/3 la potenza del propulsore raggiunse i 720 HP). La mobilità rimase comunque un punto debole del Chieftain, compensata però dall’ ottimo armamento e dell’ eccellente protezione.

 

CHIEFTAIN SCHEDA TECNICA

Dimensioni Lunghezza 10.79 m
Larghezza  3.50 m
Altezza       2.89 m
Peso Totale 55 tons
Equipaggio 4
Propulsione Leyland L-60 no 4 mk 64, a 6 cilindri (12 pistoni contrapposti)
Velocità su strada (fuoristrada) 48 Km/h (30 KM/h)
Autonomia  500 Km 
Armamento Cannone rigato L11 A5 da 120 mm  
Mitragliatrice coassiale L8A2 da 7,62 mm
Mitragliatrice contraerea L37A2 da 7,62 mm
Mitragliatrice RMG da 12,7 mm
Corazza Anteriore   120 mm
Laterale    80 mm
Torretta    195 mm
Produzione Totale 900

 


 


Chieftain Mk.1. Le prime versioni di produzione furono utilizzate fino all’anno 2000 come carri armati di addestramento.

 

Chieftain Mk.3 BAOR della brigata di fanteria di Berlino Ovest negli anni ’80, con questa famosa livrea urbana degli del Lt.Col. Clendon Daukes.


 

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